RESTAURO TOTEM DI UDINE

L’opera dello scultore Dave Nahanee, artista della British Columbia (Canada) è stata ricavata dal tronco di un cedro rosso canadese pluricentenario che raggiungeva i 33 metri di altezza. Scolpito e poi dipinto con i caratteristici colori rosso e blu scuro, il TOTEM, alto 727 cm fuori terra (e 110 cm interrati) racconta la storia della creazione del mondo attraverso l’uso di simboli ancestrali profondamente ancorati alla cultura dei nativi del Nord America. All’apice si riconosce l’UCCELLO DEL TUONO, Dio del Cielo, con il becco adunco da rapace che simboleggia il creato. Subito sotto l’ORSO, Dio della Terra, che annuncia la comparsa dell’umanità sulla terra e la sua presa di possesso rappresentata dal salmone stretto fra le zampe dell’orso. Infine il PESCE NERO, l’ORCA del Pacifico settentrionale, che si presenta come il Dio delle Acque.

Il Totem è stato donato alla città di Udine nel 1981 dai 12 Fogolârs canadesi all’Ente Friuli nel Mondo.

L’occasione fu il IV Congresso della Federazione dei Fogolârs Furlans canadesi che, all’epoca, si svolse proprio a Udine approfittando dell’approssimarsi delle celebrazioni per i Mille anni della Città che sarebbero “cadute” nel 1983.

Fu un evento del tutto eccezionale che spinse moltissimi friulani emigrati in Canada (circa un migliaio) a fare un viaggio nella propria Patria, molti dei loro figli, nati in Canada, calpestarono per la prima volta il suolo del loro Paese d’origine. Il 19 luglio 1981 l’apertura ufficiale del Congresso, alla presenza di moltissime autorità friulane e canadesi, ebbe il suo culmine nell’inaugurazione del TOTEM -tema della presente relazione- dono delle comunità canadesi alla Patria del Friuli.

Il Totem ha un altissimo valore simbolico è infatti un’opera sacra, eseguita secondo cerimoniali della tribù degli Huroni (tribù dei nativi americani del territorio di Vancouver in Canada) l’unica ad ergersi su un suolo lontano, diverso da quello abitato dagli Huroni stessi. Tale concessione è la concreta testimonianza del profondo significato del Totem un significato che esalta la fratellanza fra popoli, ed innalza un’ode alla comune origine della vita.

Il TOTEM è giunto in laboratorio il 20 aprile 2022.

Solo una volta estratto dal terreno e posto in posizione orizzontale è stato possibile valutare in maniera realistica
quali fossero i danni presenti e quale la situazione conservativa del bene.

Oltre al degrado superficiale con i danni caratteristici di ogni scultura lignea che sia stata esposta alle intemperie per oltre quarant’anni (vernice assente, colori quasi evanescenti, muffe, miceti, funghi e muschio lungo tutta la struttura, spaccature e lesioni profonde del legno) il problema principale e decisamente preoccupante era costituito dall’infestazione gravissima da insetti xilofagi e dal marcimento della base, rimasta per quattro decenni nel terreno senza alcuna protezione. Anche la parte sommitale (TESTA DELL’AQUILA) presentava un degrado piuttosto serio: legno oramai inconsistente, habitat per il folto muschio che stava disgregando il legno.

Fortunatamente il legno di cedro è un legno particolarmente resistente e, soprattutto, marcisce molto lentamente.

I primi due metri circa in basso del TOTEM  risultavano deturpati da incisioni anche piuttosto profonde (iniziali, nomi, date, ecc.).

Presso gli Uffici di Ente Friuli nel Mondo esiste un secondo totem in miniatura, che ha permesso di risalire
ai colori corretti da utilizzare per il Totem dell’Area Mc Bride.

La base dell’opera era intrisa d’acqua. Prima di iniziare il restauro il manufatto è stato fatto asciugare il più possibile.

La prima operazione è stata l’eliminazione di tutti gli insetti xilofagi che avevano scelto il totem come propria dimora
e che continuavano a scavare e cibarsi del legno. In particolare si trattava di formiche rosse e di tarli.

L’intervento è stato realizzato in due fasi. Come prima cosa il TOTEM, sigillato all’interno di un telo di plastica, è stato
sottoposto a FUMIGAZIONE. La seconda fase è consistita nell’imbibire il legno con un antitarlo liquido
ad alta penetrazione.

Dopo l’asciugatura del legno si è passati ad una prima carteggiatura, nel contempo si è provveduto
all’asportazione del muschio ed alla pulizia delle fenditure longitudinali.

Tale operazione ha portato alla luce il legno di base permettendo di comprendere quali fossero i punti più critici e permettendo, finalmente, di decidere un piano di intervento ragionato.

Le operazioni successive sono pertanto state le seguenti:

Lavaggio della superficie con un prodotto antimuffa. Il lavaggio è stato eseguito due volte lungo tutto il TOTEM
ed è stato ripetuto una terza volta solo nei punti più critici.

Consolidamento del legno nei punti in cui risultava oramai frastagliato, fragile ed inconsistente.

Stuccatura di tutte le lesioni, fenditure, lacune, fori di sfarfallamento e gallerie presenti nel legno.

Contestualmente

Colatura di resina epossidica ad alto spessore all’interno delle fenditure longitudinali del TOTEM con lo scopo
di raggiungere ogni cavità del legno e riempirla con tale materiale così da rinforzare e consolidare
ulteriormente il legno.

Le stesse fenditure sono poi state stuccate. Alcune di esse, le più estese, al di sotto dello stucco sono state chiuse
con legno opportunamente sagomato.

Carteggiatura degli stucchi e di tutta la superficie con carte abrasive di grana sempre più sottile.

Nutrimento del legno.

Si è quindi passati al ripristino dell’estetica dell’opera colorando nuovamente le parti che erano blu notte o rosso fuoco tenendo conto che l’opera sarebbe stata nuovamente collocata all’aperto si è scelto di utilizzare smalti acrilici all’acqua multisupporto per interni ed esterni.

Infine si è potuti passare alla verniciatura finale, stesa in due mani su tutto il TOTEM, tre mani nei punti
in cui il legno non aveva anche la protezione dello smalto.

Qualche parola in più rispetto al lavoro effettuato sulle due estremità del TOTEM:

TESTA: risultava gravemente lesionata. Completamente scavata e consumata da agenti atmosferici e muschio
che aveva proliferato anche grazie agli alberi che crescevano vicino al TOTEM ed i cui rami circondavano l’opera
tenendola in ombra e mantenendo un ambiente umido. Oltre alle operazioni sopra descritte va qui riferito
che la parte cava della testa è stata riempita con legno e resina. Lo stucco steso sulla sommità è stato reso
più stabile ed uniforme mediante una retìna in alluminio sagomata ad hoc. La retìna è stata utilizzata
anche lungo il TOTEM nei punti più consumati e frastagliati.

BASE: dopo attenta valutazione è stata eliminata la parte finale completamente marcia ed irrecuperabile
tagliando una “fetta” di 13 cm circa. Poiché la base stessa andava nuovamente interrata, per evitare
che il legno ricominciasse ad assorbire acqua ed a marcire, si è deciso di chiuderla all’interno di un
involucro di zinco (che non arrugginisce) sagomato direttamente sul legno stesso. L’involucro è stato poi
sigillato mediante dei nastri adesivi specifici ed all’interno del medesimo è stata colata dell’altra resina
epossidica così da rinforzare e rendere più pesante la base dell’opera.

Il restauro è stato completato nel mese di luglio 2022.